Sporca brutta e cattiva

Sporca brutta e cattiva potrebbero essere gli aggettivi con cui descrivere Kinshasa dopo pochi giorni. Sarebbe però un giudizio troppo severo e immeritato per una città che è si sporca, e pure brutta ad un primo sguardo ma cattiva proprio no.

Succede che a Kinshasa fai amicizia anche con i buchi che si trovano sulla strada, bisogna immaginare che certi buchi sono delle vere e proprie voragini e quindi determinano le traiettorie e gli ingorghi. Ci sono strade che ti costringono a degli slalom degni del Sestriere.
La guida dopo pochi giorni diventa automatica e la buca fa parte del tuo quotidiano, la eviti oppure la prendi lenta lenta ci entri dentro e ci esci 2 metri dopo. Alla fine la saluti proprio, è quasi diventata tua amica perchè ci sono buche che rimangono sulla strada per mesi, sono ormai talmente storiche che meritano anche i loro momenti di chiacchierate nei bar. Sono buche vive perchè con il tempo crescono creano buche figlie attorno o processioni di macchine, camion e furgoni che le prendono a passo d’uomo quasi come per rispetto, come se portassero un dono.

Ogni tanto qualcuno ci prova a riempirle, sono azioni autogestite di piccoli imprenditori che poi rimangono sul ciglio della strada a domandare un contributo al loro lavoro, una buca riempita può far guadagnare parecchio tempo a un fula fula (furgoncino trasporta persone) che cosi può guadagnare più soldi portando più persone.

Ma poi un bel giorno, quando meno te l’aspetti la buca sparisce davvero, questa volta riempita in modo più o meno regolamentare dal comune di Kinshasa. E allora ti senti un po’ perso, per un paio di volte continui comunque a fare lo stesso tragitto passando attorno alla buca fino a che ti rendi conto che vivi nel passato, legato a tradizioni che pensavi eterne e anche qui le cose cambiano e per qualcuno migliorano bisogna sempre aspettare dei cambiamenti sostanziali nella propria vita.

Questa voce è stata pubblicata in Quotidianeita'. Contrassegna il permalink.