Un mese a Kinshasa (Kin per gli amici)

Mi sto viziando, uso l’aria condizionata ogni qualvolta è presente, appena entro in macchina invece di aprire i finestrini alzo di 180° il bottoncino dell’aria, come arrivo in camera cerco il bottone del climatizzatore se è spento … eh si alcune volte, quando va bene che la corrente non salta, lo lascio anche acceso su 23° .
Corrente che non salta o corrente che non arriva, l’importante è che la situazione corrente sia "costante". E quando la corrente non c’è entra in scena l’amato-odiato gruppo elettrogeno che ti che ti che ti … che volete che faccia? RUMORE
Un rumore continuo, incessante che ti accompagna in sottofondo anche quando cammini per strada, le poche volte che cammini da una villa ad un’altra.
Ti rendi conto di quanto sia bello il momento successivo a quando smette … un silenzio di cui godi un attimo, intensissimo, perchè non sai se è finita la benzina oppure è tornata la luce.
Riassapori come ho fatto l’altra sera il gusto di un formaggio di pecora, cerchi di farlo sciogliere in bocca senza morderlo per  coglierne tutte le sfumature.

 

Oppure a volte ed è anche peggio salta una fase, naturalmente quella a cui è collegato il mio climatizzatore e però il gruppo non si accende perchè sono solo un paio di spine che non vanno … 

A parte la poesia, qua è un delirio di traffico, che solo grazie all’esperienza romana riesco a sopportare e sfuggire. Si possono fare più infrazioni e andare contro mano quando la propria corsia è bloccata è tollerato … ma ancora non mi ci sono avventurato 🙂 è un turbine di imprevisti che ti aiutano a capire come i congolesi possano vivere senza un pianificazione più lunga di 24 ore.

Eternit! scalda rinfresca e costa poco!In questa differenza sorgono luoghi dove ti senti in un altro mondo: ristoranti, bar, centri sportivi dove l’organizzazione cerca di differenziarsi dall’ambiente circostante e offrire ai propri clienti servizi all’occidentale e un’atmosfera casalinga che dopo un po’ ti rendi conto è puramente artificiosa ma di cui hai un bisogno innato … in uno di questi posti vado a giocare a squash, cioè mi faccio prendere a pallonate dall’istruttore che fermo in mezzo alla sala, 30° minimo, mi costringe a correre da una parte all’altra a sbattere contro il muro, la domenica si va in piscina e mi sono messo d’impegno ad imparare a nuotare mettendo la faccia sott’acqua e cercando anche di respirare, per ora faccio 2 respiri ogni 5 bracciate poi perdo il ritmo.

E cosi vi ho raccontato quello che faccio 🙂 

 

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