e resistetti 3 mesi

Non sono ispirato alla scrittura e si vede dalla frequenza di aggiornamento di questo blog. A questa mancanza aggiungeteci che non sono capace a regolare la macchinetta fotografica digitale che Marta domina e ora posso fare solo foto al buio visto che qualche settaggio a me oscuro fa si che le foto scattate di giorno sono quadri completamente bianchi.

Oggi ho un buon motivo per scrivere: compio esattamente 3 mesi da residente a Kinshasa. Per chi sta qua da 3 anni sembra una bazzecola, e forse è cosi, ma 3 mesi sono da me considerati un punto di svolta. Dopo 3 mesi a Cuba senza muovere un dito sarei tornato di corsa in Italia, dopo 3 mesi dello stesso lavoro normalmente mi rompo già le scatole, dopo 3 mesi è tempo di fare due ragionamenti o no?

Beh, proviamo a farli.
Intanto il lavoro mi piace assai, è sempre pieno di imprevisti positivi e negativi e sicuramente non ci si annoia, a volte si ha un pò di rassegnazione ma bisogna affrontarlo con la filosofia che ha sempre contraddistinto un progetto informatico: se qualcosa può andare storto lo andrà!
Ma il lavoro non è tutto e soprattutto è tutto inutile, però riempie le giornate ed è importante avere qualcosa da fare a Kinshasa.
Lavorando con i militari ma soprattutto in una missione di militari o ex militari e con poco personale civile non ho la possibilità di conoscere tante altre persone expat sul luogo di lavoro.
Aggiungeteci che la maggior parte del personale viene cambiato ogni 4 mesi e la frittata sulle relazioni personali è fatta … eggià, è difficile costruire relazioni amicali che ci facciano davvero sentire a nostro agio.
Quando penso a quello che facevo in Italia e quello che faccio qua non ci trovo tante differenze: si va ad un bar, si prende un aperitivo, si va a ballare, si mangia fuori, si vedono mostre e si fanno manifestazioni. In linea di massima sono queste le attività ludiche e non che generalmente compivo in Italia.
Qua, tranne l’ultima e la penultima, che pena il livello culturale 🙁 , si possono fare esattamente le stesse cose e allora sorge spontanea la domanda "E la differenza?" .
La differenza, secondo me, sta nella compagnia che si frequenta facendo determinate cose. Certo è importante cosa sa si fa ma sto capendo che è con chi lo fai che rende le cose più speciali di quel che sono.
E qua le relazioni umane sono difficoltose, un po’ per i motivi sopra: persone che rimangono per un periodo di tempo limitato e poche possibilità di conoscere persone sul luogo di lavoro. Poi ci sono quelli che essendo qua da tanto tempo non hanno voglia di condividere quello che hanno faticamente scoperto nel corso degli anni, ci sono quelli/e che se la tirano perchè lavorano all’ONU e continuano con il solito atteggiamento chiuso a nuove conoscenze di chi viene dall’Europa inconsci di essere in contrapposizione rispetto ad un posto in cui le informazioni sono veicolate principalmente dal tam tam delle chiacchiere. Sono partito avvantaggiato dal fatto che sapevo che sarebbe stato cosi ma ciò non cambia lo stato delle cose.

Dopo 3 mesi conosco abbastanza bene il centro di Kinshasa e i quartieri dell’immediata periferia dove ci si può tuffare nell’atmosfera congolese. Ho avuto la fortuna di conoscere almeno una persona a cui piace andare alla scoperta di posti poco frequentati da expat: bon marchè, matongè e sembra ci rimanga solo bandal da visitare.

Per il resto passo il mio tempo libero accompagnandolo da footing, squash e partite a freccette. La domenica è di rigore una gita "fuori porta" ma i luoghi attorno a Kinshasa si contano sulle dita di una mano e come dicevo sopra ….

Concludo questo post con qualche fotografia

 Gita sul fiume Congola famosa birra Tembo, eredità del colonialismo belga, la RDC offre diversi tipi di birra di buona qualità

Gita sul fiume CongoLe baracche dei pescatori e abitanti sulle rive del fiume Congo

Gita sul fiume CongoLe coraggiose piroghe con cui si affrontano i mulinelli e si pescano i "capitani"

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