La principale arteria della città all’ora di punta
La principale arteria della città all’ora di punta
Naturalmente non potevano mancare un po’ di foto agli animali che per tutto il Kenya sono salvaguardati in parchi e aree protette. A una sola ora da Nairobi si arriva a Lake Navaisha dove c’è una valle piena di erbivori di tutti i tipi: gazzelle, gnu, giraffe, impala, waterbucks, zebre e anche un paio di bufali.
Cosi viene chiamato il Kenya dai bianchi che vivono l’Africa per diverse ragioni. Ed in effetti andare in ferie in Kenya dalla Rep. Dem. del Congo è come tornare in un mondo molto più vicino al nostro dove ogni cosa è difficile da fare o da organizzare.
Un omaggio a un simpatico amico con cui dividiamo tanta miseria di questo paese
Se dovessi scegliere la cosa più eccezionale della Rep. Dem. del Congo non tentennerei un attimo a dichiarare che il fiume Congo mi ha ammaliato e affascinato più di tutto. Mi faccio di tutti i libri possibili immaginabili che parlano del fiume e mi immagino pazzo come Mr. Kurtz mentre lo navigo e lo domo … tutto questo non é ancora avvenuto chissà, intanto qualche foto aeree per darvi solo uno schizzo di quanto imponente possa essere.
In questi giorni come non mai ripenso alla psicologia ambientale, come mi sento bene nel nostro nuovo appartamento!! Orribili rumori di cantiere sostituiti con il cinguettare della moltitudine multicolore di uccellini che danzano sulle enormi foglie di banano…la piccola antilope nel giardino difronte…
Questo ultimo mese non è stato dei piu’ semplici, fra attese snervanti per una risposta di lavoro, il caldo umido e il sole che esce davvero poco da dietro le nuvole….l’arrivo dell’ ennesimo NI….ma la novità dell’appartamento mi ha portato nuove energie e fiducia per la snervante ricerca di un’occupazione congolese…ormai lo so, faccio parte di quella generazione alla quale Repubblica.it dedica un articolo fisso…la generazione della crisi, gli sfigati senza lavoro, una generazione rovinata….allora alzo lo sguardo dalla home page di Repubblica e gurado l’antilope…che dire…
Sicuramente anche la rete 24h aiuta ad evadere da Kinshasa, che dopo due mesi e piu’ di permanenza posso confermare è un gran casino e molto faticosa!
A grande richiesta un po’ di foto di questo mese:
Gite Domenicali al Petit Paradis, un gazioso ristorante dove il congo si restringe verso Nord…
Il fiume maestoso….
Av. Coteaux
Vi "alletiamo" la vista con un po’ di foto del magico e misterioso fiume Congo
from Kinshasa to Kisangani (1750km) se a qcn interessa http://www.hakunamatatatours.com/River_congo_cruise.html
e il colore della limpida acqua del Congo
il capitano della barca, si vede dall’abbigliamento eh?
Yesterday unfortunately
I finished to read “Blood River” a Tim Butcher’s book. In his book the Daily
Telegraph’s journalist tell about his trip by motorbike and ferry through the
Democratic Republic of Congo in 2004. He decides to try afterwards more than
130 years the Stanley’s trip across the Black Africa. It is a long trip from Kalemie
(the former Albertville-Tanganyika Lake) to Boma the city where the big Congo
River flows into the Atlantic Ocean but above all through the blood history of
one of the most forgotten part of Africa where “the normal rules of development
simply are not allowed”. It’s a really
adventurous and dramatic trip that is difficult to leave before sleeping. It’s a month that I’m in Congo and also from
Kinshasa we can live the centrality of the Big River in our life, below some
photos:
Now I’m starting “Grand
River, un viaggio” the last book by Wu Ming…. From Congo to Canada….by
ferryboat!
Melanie è una ragazza zimbawese di 25 anni. Essendo di lingua inglese l’accento va messo sulla prima e.
L’ho conosciuta una qualche sera di fine luglio, quando ormai pregustavo l’avvicinarsi delle ferie.
Melanie è stato un fulmine a ciel sereno, in un attimo ho trovato finalmente qualcuno con cui poter essere complice nel paesotto degli expat di Kinshasa, una persona con cui poter parlare senza remori del proprio passato e dei propri desideri, non c’era bisogno di fingere né di interpretare alcun ruolo e da subito abbiamo scoperto di condividere la passione per le feste trance.
All’equatore il ciclo di vita è rapido: le piante come i peli crescono più velocemente, le relazioni possono diventare intime dopo poche chiacchiere.
Se penso a tutte le feste dove mi sono divertito qua a Kinshasa penso che c’era sempre Melanie, ed in alcuni casi la sua presenza oltre che ludica è stata soprattutto utile a guidare la macchina quando le mie condizioni non lo permettevano.
Melanie è la persona di cui ti ricordi le frasi storiche e l’espressioni del suo viso.
Lunedi pomeriggio Melanie ha mal di pancia e torna a casa prima dal lavoro, nei giorni seguenti sembra che si sia presa una bella infezione gastroinstestinale: poco appetito, vomito, febbri e dolori di stomaco. Un sms di giovedi pomeriggio sembrerebbe accertare la diagnosi. Venerdi sera le porto la spesa a casa insieme a qualche medicina prescritta dal medico, E’ calda ma dice di essersi fatta la doccia da poco, è stanca e addormentata e non riesce a parlare, intanto è salita anche la tosse e difficoltà respiratorie. La lascio in mano al compagno occasionale di casa, un anglofono per qualche motivo a Kinshasa che lavora nella stessa ditta di Melanie.
Sabato mattina Melanie accompagnata da un’amica va dal dottore che diagnostica una bronchite senza fare neanche una lastra al torace.
Melanie viene trovata morta il pomeriggio del lunedi 26 ottobre, all’incirca alle 15, sul divano di casa sua, era stata lasciata la mattina a letto quando il compagno di casa è uscito.
Sento parecchi sensi di colpa.
L’autopsia dirà che aveva 3 litri d’acqua nei polmoni, troppi per essere stati causati dalla malattia dell’ultima settimana, la causa rimane un mistero come anche vedere il suo corpo rimane un desiderio incompiuto.
Oggi Melanie avrebbe compiuto 26 anni, tanti auguri a un’amica che avrei voluto conoscere molto di più.
Ancora sembra un brutto sogno nel quale una ragazza stupenda che mi ha subito regalato la sua confidenza e la sua amicizia, con la quale ci siamo subito trovate in sintonia e complici e che mi avrebbe potuto insegnare molto di più se ne è andata senza che si possa trovare una spiegazione alla quale aggrapparsi e nella quale trovare un compromesso con se stessi e i propri sensi di colpa.
Melanie sicuramente mi ha insegnato che non bisogna dare nulla per scontato…
Grandi manovre a Kinshasa, ho finalmente traslocato dalla camera messa a disposizione dalla missione per una casa all’esterno, nel quartiere di Ngaliema ma molto vicino a Gombe (il centro). Grazie all’aiuto di un italiano e alla partenza di una collega che mi hanno lasciato questo simpatico e ben rifinito appartamento mi sento decisamente più indipendente, con tutti i problemi che questa indipendenza si porta dietro.
Ho anche un compagno di casa con cui sto temporaneamente convivendo fino all’arrivo dell’amata Marta, questo giovane canadese in carriera lavora per la Banca Mondiale e l’ONU sul controllo del disboscamento in RDC. Ma un po’ mi ha già rotto i cojoni, dopo soli 2 giorni …..
La camera principale con bagno personale 🙂
Salotto e balconcino
Compagno di casa, cucina e balcone posteriore
E ora nuove sfide mi attendono: spesa, cucina, pulizie, bollette … tutto nel caos caotico di Kinshasa